maggio 2024
Traduzione di Koreana
Il Coachella Festival è stato un tornado! Avete ancora l’entusiasmo addosso?
WY: Compreso il periodo di preparazione per le performance, siamo stati impegnati per un bel po’ di tempo, circa 3 settimane. Anche se non è stato uno stage che mi ha soddisfatto al 100%, quando la “settimana 2” è finita mi sono sentito più spensierato e leggero, come se mi fossi tolto un peso. Ma il 31 maggio ci aspetta il nostro comeback e abbiamo dovuto concentrarci subito sul nuovo album, quindi le sensazioni relative al Coachella non sono rimaste a lungo.
S: Dopo il Coachella, mi sento ancora più appassionato. Il Coachella è stato un buon trampolino di lancio. Mi sembra che molte persone ci abbiano scoperto grazie al Coachella, quindi penso che questa volta dovremmo fare un’impressione ancora migliore con le promozioni del prossimo comeback.
WY: Tra i numerosi trampolini di lancio, è stata davvero una “rampa di scale dorata”. (Ride)
Da “Say My Name” a “WONDERLAND (Symphony No.9 “From The Wonderland”)”, siete saliti sul palco del Coachella come primo boy group K-POP e avete riempito il palco con 10 canzoni intense e potenti.
WY: Quello è un palcoscenico che tutti gli artisti invidiano, quando sono salito per la prima volta sul palco ho sentito il nervosismo. Tuttavia, non appena è iniziata la prima canzone, ho pensato “questo lo abbiamo sempre fatto”, e questo ha alleviato lo stress. L’ambiente è stato un po’ ostile, i venti sabbiosi hanno soffiato ferocemente su di noi, ma è stato divertente.
S: Nemmeno uno di noi è svenuto/crollato durante il tour sudamericano, dove (si dice) tutti gli artisti sarebbero potuti svenire a causa dell’ altitudine. Con noi avevamo quest’orgoglio, ma mentre pensavamo alle 10 canzoni più intense e d’impatto da proporre e continuavamo a correre (ed esibirci), ho rischiato di morire. Anche se rispetto alle prove, fatte coi 35 gradi (celsius) del deserto, quando ci siamo esibiti è andata molto meglio… ma comunque mi sono sentito come se stessi per morire. (Ride)
Stavo apprezzando (la visione) del palco attraverso Youtube Live e ho guardato i commenti… sembrava che i fan fossero ancora più nervosi (ride) di noi!
S: I fan e i dipendenti della compagnia erano i più nervosi. In realtà noi ad un certo punto pensavamo più “è divertente, divertiamoci”, mentre tutti ci guardavano con attenzione con la sensazione di “devono fare bene, però!”.
Il motivo per cui amiamo il Coachella è che possiamo vedere l’artista diventare un tutt’uno con il pubblico e vedere il suo lato più emotivo e felice. Anche se il live è un po’ traballante e la coreografia è un po’ “disordinata”. C’è stato un momento sul palco in cui avete provato un’emozione che gli altri non conoscono?
WY: Ero davvero eccitato durante la canzone che mi piace di più, DJANGO. È una canzone in cui la mia parte di danza è estesa e, sebbene mi siano state affidate anche molte parti focali, ho eseguito la performance con la certezza che sarebbe stata “davvero divertente” e che sarebbe venuta fuori “una figata”.
S: Per me The Real, così ricco con la Bongsan Talcum (danza della maschera di Bongsan) e le bandiere, il Ganggangsullae (danza tradizionale che incorpora canti, balli e giochi in cerchio) e altri elementi coreani è stato particolarmente piacevole.
Con gli oggetti di scena coreani e il video a LED ricamato con motivi Jagae (il pezzo di una conchiglia di abalone che viene usato come materiale decorativo per i suoi bellissimi colori), il cocktail bar che è apparso durante “ARRIBA”, ecc, sembrava che oltre alle esibizioni, aveste messo molto impegno anche nella regia/produzione del’esibizione.
WY: Le performance degli ATEEZ sono come un musical. Non si esauriscono con una canzone, ma c’è una storia che scorre. Recitiamo e utilizziamo anche oggetti di scena. Questa volta, per far conoscere al mondo la freschezza e il fascino della Corea, abbiamo fatto il Sajanoreum (gioco del leone – danza con maschere di leone), abbiamo invitato i portabandiera e abbiamo incorporato anche il Ganggangsullae nella coreografia.
E’ stato un momento piacevole anche per voi? Se ci fosse uno spettacolo di un altro artista da cui trarre ispirazione di chi sarebbe?
WY: Dato che non ho assistito ad altri stage, Sanie-ssi ti prego, rispondi tu a questa domanda.
S: Ci sono stati molti spettacoli nei quali l’artista è parso asserire “il mio limite non finisce qui”. Tutti i membri hanno tratto ispirazione dallo show di J Balvin, e quello di Doja Cat è stato molto intenso. Mi sono chiesto: “È davvero possibile fare tutto così intensamente?”. In quel momento, ho avvertito ancora una volta come la cosa che può esprimere tutto al meglio senza compromessi sia solo la musica. Nel momento in cui si presta attenzione a come gli altri ti vedono, si inizia ad allontanarsi dall’essere un artista autentico, e ho trovato che l’atteggiamento di questi artisti, che esprimono se stessi e la loro musica a modo loro, sia molto bello. E’ stato come se tutti coloro che erano con noi al Coachella mi stessero chiedendo silenziosamente “puoi farlo anche tu, vero?”. Ancora una volta, questo ha acceso la mia passione.
Anche quello che ha detto il vostro capitano Hongjoong sul palco mi ha commosso. Ha detto che ha pensato a quando siete venuti a Los Angeles per la prima volta 6 anni fa, e che “per avere la possibilità di debuttare, ci siamo esercitati come pazzi in un piccolo studio. Dicono di sognare in grande, ma non avrei mai immaginato che saremmo venuti al Coachella”. Vi riconoscete nelle parole di Hongjoong?
S: Certo! Ci esibivamo in locali davvero molto piccoli.
WY: Il pubblico andava dalle poche centinaia a circa 1000 persone.
S: Dopo il nostro debutto nel 2018, in soli 4 mesi abbiamo iniziato ad andare in tour e gli angusti locali per i concerti sono sempre stati pieni di fan. Anche adesso, la gratitudine che abbiamo nei confronti delle persone che vengono a vedere i nostri concerti è grande, ma c’è un profondo affetto che nutro nei confronti delle persone che hanno visto le “prime” degli ATEEZ all’epoca e che hanno riconosciuto il nostro potenziale. Anche se ora non sono più fan, se ci vedono da qualche parte, voglio dire loro “grazie a voi ce l’abbiamo fatta e siamo arrivati fino a qui”.
Girando per il mondo, avete calcato ogni tipo di palcoscenico. Dopo il debutto e fino ad oggi, avete tenuto ogni anno un tour all’estero. Nel frattempo siete saliti anche su palchi simbolici come la 02 Arena di Londra e il Forum di Los Angeles. Queste tappe vi infondono fiducia?
WY: C’è effettivamente un tipo di fiducia che nasce dall’esperienza. Solo per il tour <THE FELLOWSHIP: BREAK THE WALL> abbiamo fatto più di 40 tappe. Abbiamo già fatto due giri intorno alla terra.
S: Riconosciamo anche il senso di pietà dei fan che capiscono perché non facciamo tante promozioni rispetto a quelle in Corea. Tuttavia, se non ci fosse stato questo percorso, posso garantire che non saremmo riusciti a fare così bene. Per questo non ho rimpianti. Possiamo solo continuare a mostrare i nostri lati positivi.
Avete continuato a portare buone notizie ai vostri fan, come il vostro secondo album completo <THE WORLD EP.FIN: WILL> al primo posto della classifica Billboard 200, la partecipazione come performer al Coachella, ecc.
WY: Con il Coachella davanti a noi, il nostro produttore Eden-ary hyung ci ha detto: “Questa non è la vostra ultima tappa. È solo una forma di premio per aver lavorato diligentemente fino ad ora”, e questo ha risuonato molto. È lo stesso per il primo posto nella Billboard 200. È una cosa che ci fa molto piacere. È qualcosa per cui siamo molto grati ed è un onore, ed è lo stesso per gli ATINY e per noi, è perché stiamo lavorando duramente e diligentemente che penso che ci siano vette ancora più alte da raggiungere.
Di che vette parli? Avete già raggiunto molti traguardi e ora ci sono gli hoobaes (i junior) che sognano di essere come gli ATEEZ.
WY: Non lo so nemmeno io. Solo che se mi trovo (sul palco) del KIA Forum di Los Angeles, poi voglio trovarmi sul (palco del) SoFi Stadium su cui sono saliti i BTS e le sunbaenim TWICE, una cosa del genere. Dopo essere saliti sul palco del Coachella, voglio salire sul palco del Super Bowl, e dopo aver ottenuto il primo posto nella Billboard 200, voglio provare a ottenere anche il primo posto nella Billboard Hot 100. Ricordo questa affermazione in una delle interviste dei BTS sunbaenim. Qualcosa tipo “visto che abbiamo raggiunto tutto il raggiungibile, non sappiamo cosa dovremmo fare di più”. Poi hanno pensato ai fan che li sostengono e li acclamano, e da lì in poi hanno pensato di cantare e ballare per loro. Anche se gli obiettivi di cui ho parlato prima sono importanti anche per me, vogliamo salire sul palco con quel tipo di sentimento.
S: Anche a me piace quello che ha detto Wooyoungie, sperare di non avere un obiettivo. Quando si raggiunge l’obiettivo, il sogno scompare. Voglio solo che rimaniamo un team che ha piacere di mostrare costantemente ciò che è. E se lo facciamo, probabilmente i risultati ci seguiranno.
Non siete stanchi? Sin dal debutto, avete sempre continuato a dire che “sete e passione sono i poteri che fanno lavorare duramente gli ATEEZ, senza sosta, e che questa è la nostra identità”.
S: (mentre guarda i dipendenti della KQ Entertainment che sono lì assieme a loro) Ci darete due giorni di vacanza ora? (Ride)
WY: In effetti ci sono anche momenti in cui vorrei riposare per un mese, senza fare nulla. Ma stranamente l’atmosfera della squadra è tale che se il numero di giorni di riposo supera i 3 e si arriva magari alla settimana, con il pensiero che mentre noi ci riposiamo gli altri si stanno allenando di più e si avvicinano così ai loro obiettivi, ognuno di noi ha la sensazione di essere un po’ escluso, ci si sente un po’ come se si stesse stagnando. Ci sono persone che ci stanno aspettando. Se all’ultimo concerto abbiamo detto che “torneremo la prossima volta con un lato di noi ancora più sviluppato”, allora dovremmo tornare presto, e migliori.
Wooyoung ha detto che ultimamente ha “scoperto il modo di riposare bene”.
WY: È che ho scelto un modo di vivere più sano. Se mi viene concesso un giorno di riposo, piuttosto che bere alcolici con gli amici, scelgo di andare in bicicletta. Per un po’ di tempo le ginocchia mi hanno fatto male, quindi ho smesso, ma ora ho ricominciato e sto pensando di convincere anche Sanie a farlo. All’inizio andavamo in bicicletta insieme.
La storia di come andavate in giro guidando il bus per 20 ore a testa durante il tour negli Stati Uniti, onestamente l’ho trovata un po’ romantica. (Risate) (…) Quel periodo è diventato anche un momento di ispirazione per voi?
WY: Eravamo tutti molto stanchi, quindi appena saliti sul bus ci addormentavamo… tra i membri c’è un buon rapporto, quindi quando potevamo mangiavamo insieme. Con un bicchiere di birra in mano, ci scambiavamo i pensieri e le sensazioni del concerto e il momento in cui ognuno di noi raccontava quello che provava era un momento molto bello. Anche se, naturalmente, Sanie, che non beve birra e non gioca, mangiava solo e tornava a dormire.
S: Mi svegliavo presto la mattina perché mi addormentavo presto, ma quando mi facevo una ciotola di jjapagetti guardando fuori dalla finestra… nessun’altra storia d’amore era come quella.
WY: A pensarci ora, è stato davvero romantico. Andavamo avanti senza sosta e poi ci fermavamo per un po’ in un posto che non sapevamo nemmeno dove fosse per prendere una boccata d’aria fresca.
Fino al 10 giugno, al Grammy Museum potremo vedere gli abiti e gli oggetti di scena dei video musicali degli ATEEZ. In passato, anche al V&A Museum in Inghilterra sono stati esposti gli abiti di scena Hanbok realizzati con il motivo de <The Cloud Dream of The Nine>. Che tipo di convinzioni e preferenze avete riguardo agli abiti da concerto/spettacolo?
S: Non mi piacciono molto gli abiti che limitano i miei movimenti, quindi non importa quanto sia bello l’abito, se ostacolano la mia danza e il mio canto, allora lo evito e non lo indosso. Inoltre, poiché la mia corporatura è un po’ insolita, mi faccio fare abiti su misura.
WY: Si sta vantando di se stesso in questo momento. (Risate)
S: Devo davvero fare ordini personalizzati. Dato che sono un tipo che ha le gambe lunghe, la vita sottile e le spalle larghe…
WY: A me piacciono molto i vestiti, anche se sono un po’ scomodi mi oriento verso quelli che mi piacciono di più, verso gli outfit che sono più cool.
Ultimamente a quale tipo di stile si rivolge maggiormente la tua attenzione?
WY: Mi piace lo stile a strati. Poiché mi piacciono i capi overfit e ibridi, mi piace lo stile che ho provato al servizio fotografico di <VOGUE>.
S: Sono un tipo che si veste in modo ordinato, il più possibile senza cose superflue. Una camicia e dei pantaloni, un completo, mi vanno bene.
Voi due ballate molto bene. Qual è la cosa più importante nel vostro stile di danza? Se ci fosse un punto di invidia nella danza dell’altro, quale sarebbe?
WY: Tra i membri, sono quello con le braccia più lunghe. All’inizio, quando ballavo, non riuscivo a controllare bene le braccia. Osservando Hoshi hyung dei SEVENTEEN e il coreografo Choi Youngjun, ho cercato di correggere questo. Il mio stile di danza è cambiato molto e ora penso molto a come usare la parte inferiore del corpo in modo più libero e flessibile. Ecco perché invidio Sanie, che fa i suoi movimenti in modo ampio e “selvaggio”. Il nucleo di Sanie è solido e robusto e anche la sua capacità di espressione è buona. Dato che sono una persona a cui piace un’espressione semplice e pulita della danza, è molto rassicurante avere Sanie e Seonghwa hyung che svolgono bene il ruolo di attirare orecchio e occhi delle persone.
S: Di solito guardo molto i video fancam dei membri. In realtà sono i membri ad essere anche i più grandi concorrenti, perché guardando loro posso imparare la maggior parte delle cose. Anche solo guardando i video fancam, per ballare ancora meglio, per esprimere la sua danza in modo più affascinante, si può dire quanto Wooyoungie ci pensi molto. Wooyoungie mostra davvero un lato migliorato di sé in ogni fase. Ha molta passione e sa anche come mostrare il proprio fascino. Ho imparato molto da lui su questo tipo di intelligenza.
Quando avete deciso di diventare artisti?
WY: Quando frequentavo il secondo anno della scuola media, grazie a un talent show scolastico ho provato la gioia del palcoscenico. All’epoca mi piaceva molto (Lee) Gikwang hyung, quindi le caratteristiche di Gikwang hyung si sono infuse molto anche nel mio stile di danza.
S: Per quanto mi riguarda, ero uno studente che, pur avendo questo tipo di pensiero in una parte del cuore, ordinariamente studiava e suonava. Poi, per fortuna, sono riuscito a entrare nella compagnia. All’epoca non pensavo di voler diventare un idol, ma mentre vivevo la vita da apprendista con i membri, ho scoperto che avrei potuto sviluppare gli obiettivi uno alla volta. Sono passato da ‘Anch’io voglio fare le cose come quell’amico’, a sviluppare pensieri come ‘Voglio entrare nel team di debutto’, e naturalmente sono arrivato fino a qui.
Voi due siete persone che hanno molte più differenze che somiglianze, qual è il segreto per andare d’accordo in questo modo?
S: Anche i nostri genitori sono molto uniti.
WY: Da quando ci siamo conosciuti, ho sentito che cose come i valori e le convinzioni che avevamo sulla vita erano simili. Anche la nostra personalità, abbiamo entrambi bisogno di essere attenti all’altra persona piuttosto che a noi stessi per sentirci a nostro agio, è simile. Poiché ci troviamo bene in queste cose importanti, ci siamo avvicinati.
S: Più di ogni altra cosa mi piace il fatto che siamo in grado di parlare senza freni di ciò che è giusto o sbagliato l’uno con l’altro.
Vi siete anche fatti un tatuaggio dell’amicizia con il significato di “amici fino alla morte”, giusto?
WY: Non me ne pentirò, fino alla morte. Mi sento davvero bene per il fatto di avere una persona nella mia vita a cui posso dire tutto senza che i miei pensieri interiori debbano passare attraverso alcun tipo di filtro, e mi fa sentire che ho vissuto bene, fino ad ora. Onestamente, ci sono molte cose che non possiamo dire nemmeno ai nostri genitori, perché si preoccuperebbero. Ma a Sanie posso dire tutto. È un amico che ascolta quello che dico così com’è, ha fiducia ed è comprensivo nei miei confronti.
S: Il fatto che una persona come Wooyoung sia mia amica mi rassicura e mi dà fiducia. Anche se un giorno tutte le persone mi puntassero il dito contro, ho fiducia che almeno questo amico ascolterà quello che ho da dire e mi dirà che “se dici che è così, allora ti credo”.
Con un cuore e una volontà ancora più saldi, state tornando insieme con il nuovo album questa volta <GOLDEN HOUR: Part. 1>. Che tipo di aspettativa avete?
WY: La mia eccitazione per la canzone che dà il titolo all’album, “Work“, è molto grande. È uno stile che gli ATEEZ provano per la prima volta, quindi non vedo l’ora di ascoltare le reazioni.
S: È la versione ATEEZ dell’easy listening. Posso dire con certezza che è molto cool e che è una canzone che dà freschezza. Quando la si ascolta una volta, si continua a canticchiarla.
WY: Anche la coreografia è molto bella. Abbiamo imparato la coreografia da un coreografo d’oltreoceano e l’abbiamo completata e, come ha detto Sanie, trasmette proprio freschezza. Anche io non vedo l’ora di affrontare le sfide.
S: Dato che la canzone è buona e anche la coreografia è bella, ho fiducia.
Nel vostro secondo album completo, tutti i membri si sono cimentati nella scrittura dei testi per la prima volta in un album delle ATEEZ. Man mano che acquisite esperienza e costruite la vostra carriera, sentite che musicalmente le vostre ambizioni stanno gradualmente crescendo?
WY: È proprio così. Un giorno faremo anche promozioni da solisti così come in gruppo, ma in questa fase per tutti i membri il pensiero che la nostra squadra e la nostra musica siano la cosa più importante è ancora il più grande. La capacità di continuare a salire è dovuta al fatto che noi otto non consideriamo gli ATEEZ come un sottoinsieme delle nostre vite. Non la prendiamo come solo una buona esperienza per vivere più piacevolmente e felicemente, ma ci stiamo davvero giocando la vita o la morte qui. E così facendo la nostra sinergia diventa più grande.
Anche tu comunichi molto diligentemente con i tuoi fan. L’azione di consegnare le vostre riflessioni sullo show appena terminato sul palco del Coachella attraverso un live è stata memorabile. Se ci fosse un principio che avete per valorizzare la comunicazione con i fan, quale sarebbe?
S: In realtà, a causa della mia inutile testardaggine, non sono stato in grado di comunicare molto per un po’ di tempo, perché questa volta volevo concentrarmi sulla preparazione del palco del Coachella. Ho pensato molto a questa cosa, che ha pesato sulla mia mente, ma la cosa commovente è stata che i fan conoscono la mia personalità e mi hanno detto: “Va tutto bene. Sappiamo bene che tipo di persona sei, quindi non ti preoccupare”. Sono grato che a un certo punto il nostro sia diventato un rapporto in cui, anche se non lo diciamo, possiamo essere comprensivi e premurosi l’uno verso l’altro.
WY: Voglio sempre comunicare onestamente con i fan. Conversando in modo trasparente e senza inganni, anche se ci sono cose che ci turbano e ci feriscono, ce le scrolliamo di dosso insieme. Se c’è qualcosa che viene frainteso su di me, è necessario che mi venga detto onestamente, in modo che io possa dire che “la prossima volta farò meglio”.
Il nome del nuovo album è Golden Hour. Per come hai vissuto, quando è stata l’ora d’oro della tua vita?
WY: Onestamente, tutti i periodi in cui ho promosso o sono stato attivo come ATEEZ sono stati l’ora d’oro per me. Nella mia vita, è il periodo in cui sono stato più famoso, ho vissuto più diligentemente e ho ottenuto più risultati. Quando avremo 40-50 anni, il mio obiettivo sarà quello di passare alla torre dell’ora d’argento con i membri in modo piacevole. (Risate) Dato che per quanto siamo saliti, anche la discesa sarà altrettanto importante.
S: A me viene in mente quando siamo apparsi su <KINGDOM: LEGENDARY WAR (KINGDOM)> tre anni fa. Penso che quello sia stato il periodo in cui la nostra passione ha brillato di più.
WY: Esatto! È un po’ azzardato dire questo tipo di parole, ma all’epoca eravamo davvero dei pazzi.
Siete arrivati terzi nella classifica finale.
S: All’inizio eravamo il numero 5. Ci siamo resi conto chiaramente che “questo è il nostro stato attuale”, “senza cercare scuse, questa è la nostra realtà”. Per <KINGDOM> tutti i membri erano in fiamme, ed è stato il periodo in cui ci siamo accesi di maggior passione. (Pensavamo) di non dover essere belli e fighi, con il pensiero di vedere davvero alla fine chi avrebbe vinto e di dare tutto, sangue, sudore e lacrime. Sono una persona che dà più importanza al processo che al risultato. In un cartone che mi piace molto, c’è una frase famosa: “Il risultato è solo un sottoprodotto, che deriva da esso, e credo che poiché c’era il me di allora, c’è il me di adesso”. Non lo sappiamo, forse potrebbe essere che, avendo stretto i denti (e lavorato così duramente) all’epoca su <KINGDOM>, io abbia potuto andare al Coachella. Anche in futuro, correrò (e lavorerò duramente) in questo modo, solo per il gusto di farlo.
Il tour in Nord America che inizierà il prossimo luglio continuerà fino all’anno prossimo con il tour in Europa. La determinazione con cui affrontate ogni tour è diversa? Per il tour di questa volta, quali obiettivi avete?
WY: È sempre la stessa cosa. Cerchiamo di non dimenticare che, anche se per noi è un palco su cui saliamo con la stessa scaletta per la decima volta, per qualche spettatore potrebbe essere il primo concerto della sua vita o l’ultimo. Facciamo del nostro meglio per quella persona. Sono rimasto molto colpito da J-Hope sunbaenim dei BTS che ha detto questo, salirò sul palco abbracciando tutte le volte lo stesso sentimento.
S: Mio padre lavora in un’associazione sportiva per disabili e c’è una persona di questa associazione che viene a vedere i nostri spettacoli senza perdersene neanche uno. Spingendo una sedia a rotelle e prendendo il KTX (Korean Train Express – treni ad alta velocità in Corea). Dopo averlo saputo, ho realizzato che non c’è nemmeno un palco su cui possa salire con una mentalità approssimativa.
C’è un sogno che anche voi due volete realizzare prima o poi?
S: Voglio stare insieme a Wooyoung per tutti i rimanenti spettacoli futuri.
WY: Allora io (scelgo) noi due che proviamo a fare un viaggio intorno al mondo?
S: …Penso che abbiamo già girato abbastanza il mondo.
WY: Davvero, con la sensazione di andare a divertirsi. Ci sono molti posti come la Nuova Zelanda o l’Antartide in cui non siamo mai stati prima. Sarebbe divertente se affrontassimo insieme anche le difficoltà e i problemi.
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