I media sudcoreani come faro di corruzione e cultura del bullismo

Di Jared
Agosto 2024

Traduzione di Simodreams

Due settimane fa, Suga dei BTS ha colto di sorpresa i suoi fan [noti come ARMY] pubblicando delle scuse su Weverse. Ha raccontato di come, dopo aver bevuto ad una cena, avesse deciso di percorrere la breve distanza verso casa su un monopattino elettrico, finendo però per cadere davanti al suo palazzo. Suga ha spiegato che, pur non essendo consapevole dell’illegalità del gesto, questo non giustificava le sue azioni e si è assunto pienamente la responsabilità del suo errore. Le sue scuse sono state sincere e sentite, mostrando il rimorso e l’umiltà di una superstar globale. La sua patente è stata revocata e gli è stata comminata una multa. Avrebbe dovuto essere la conclusione della vicenda, ma l’enorme clamore mediatico che ne è seguito ha sollevato preoccupazioni sull’etica e le pratiche giornalistiche dei media sudcoreani.

Min Yoongi, meglio conosciuto come Suga dei BTS o Agust D, è accreditato come produttore, cantautore, rapper e cantante. Ha conquistato i fan per i suoi testi onesti e crudi, nei quali parla apertamente dei propri traumi e difficoltà, offrendo incoraggiamento a chi affronta sfide simili. Ha la reputazione di essere gentile e paziente, nonché genuinamente premuroso verso gli altri. 

Un fattorino ha raccontato un episodio in cui Suga lo ha invitato a prendersi il tempo necessario, nonostante fosse in ritardo. Data la pioggia, la sua priorità era la sicurezza del corriere piuttosto che la tempestività della consegna. Chi ha collaborato con Yoongi ha riferito che, nel primo giorno di lavoro, lui ha offerto snack e bevande ai suoi colleghi. Durante i concerti ‘D-Day Encore‘ a Seoul, il rapper ha dimostrato un’attenzione particolare al benessere di tutti, affittando spazi aggiuntivi climatizzati per garantire il comfort di staff e Army.

Con lo stesso spirito di cura e autenticità, Suga ha voluto essere il primo a parlare della questione e a scusarsi con i fan. Prendendo a cuore i propri testi e le critiche della società, si è immediatamente assunto la responsabilità senza pensarci due volte. Per coloro che hanno assistito a questo evento come pubblico internazionale, Yoongi è già andato oltre ciò che ci si aspetta dalla maggior parte delle celebrità globali. Tuttavia, questo non ha fatto altro che irritare i media locali e i vari fandom k-pop, scatenando due settimane di caccia alle streghe, come i paesani impazziti con la bava alla bocca.

Sono stati pubblicati centinaia di articoli pieni di accuse infondate e false, e sono stati condivisi numerosi video falsi spacciati per esclusive su Suga.
Si è affermato che lui e la sua azienda avessero mentito, che stesse guidando uno scooter (vespa) e che fosse stato trovato svenuto. Sono state diffuse menzogne sul suo tasso alcolemico e sulla distanza percorsa. Anche dopo la diffusione delle riprese delle telecamere di sicurezza, che provano inconfutabilmente che Suga aveva detto la verità, pochi hanno ammesso i propri errori.
Alcuni articoli sono stati ritirati, altri cancellati, ma le scuse sono state brevi e poco esaustive, con la giustificazione di essere ancora in fase di indagine.

I media hanno quindi iniziato a cambiare tattica, trasformando articoli inizialmente positivi in negativi una volta ottenuti like e visualizzazioni. Hanno persino minacciato apertamente Suga, cercando di obbligarlo a presentarsi a una linea fotografica (occasione formale in cui un personaggio pubblico si posiziona di fronte a una batteria di fotografi, per scattare delle foto ufficiali), un atto che implica una sorta di ammissione di colpa.
Anche se l’indagine è in corso e la celebrità sospettata è completamente innocente, è comunque costretta a subire questo atto di umiliazione pubblica. Non importa cosa abbia fatto o quale sia l’esito, ma con quelle foto si viene pubblicamente svergognati, sia in quel momento che in seguito. È una forma di ricatto e di bullismo pubblicamente accettata.

Nonostante la polizia avesse annunciato il divieto di convocazioni pubbliche con un’ordinanza, i giornalisti si sono presentati in massa, stipati ai lati dell’ingresso, alcuni hanno persino sfoggiato delle scale per ottenere una visuale migliore. Dopo ore, la polizia non è intervenuta, rendendo evidente che non intendevano rispettare le loro stesse parole. La stampa è tornata il giorno successivo, accampandosi fuori dalla stazione e costringendo Suga a partecipare alla linea fotografica. La star si è scusata pubblicamente ancora una volta chinando il capo.

Osservando il comportamento della stampa e il modo in cui questi cosiddetti giornalisti possono mentire apertamente senza subire conseguenze sostanziali, si comprende quanto sia accettabile trasformare qualsiasi cosa in uno scandalo, indipendentemente da quanto frivola o dannosa possa essere. I fandom K-pop hanno un livello di tossicità che, visto dall’esterno, risulta sconcertante. Possono difendere stupratori e assassini, ma si rivoltano contro i loro stessi artisti se emerge uno scandalo legato alla loro vita sentimentale. Ci sono stati sit-in di protesta contro star impegnate in appuntamenti poiché i media coreani trasformano il semplice atto di frequentarsi in uno scandalo. È ormai consuetudine assistere a scontri tra fandom armati di razzismo, xenofobia, omofobia e altre bassezze.

Fare body shaming apertamente e creare menzogne orribili come quelle diffuse dai media coreani è ormai la norma nei fandom, tutto per “difendere” il proprio artista. Ed è facile comprendere perché queste persone si comportino così male quando i media stessi danno loro l’esempio. È chiaro come questi fan del k-pop e i giornalisti corrotti, collaborando tra loro, possano distruggere vite. La cosa peggiore è che tutti conosciamo le conseguenze. 

Abbiamo visto ripetutamente come questa cultura del bullismo abbia portato alla perdita di vite umane. È una cultura che priva le persone della loro umanità, alimentando la convinzione che, essendo celebrità, meritino un trattamento ostile e disprezzo. Si crede che, essendo famosi, debbano al pubblico una perfezione senza riserve.

Un osservatore esterno non può essere biasimato se si chiede quanto sia profonda la corruzione. La polizia ha trasformato un caso che avrebbe dovuto essere risolto rapidamente in un’indagine durata due settimane.
Non ci è voluto così tanto tempo quando un agente di polizia, completamente ubriaco, è svenuto mentre guidava uno scooter ed è stato portato in ospedale. Non c’è stato alcuno scandalo quando un ex giocatore di baseball, quattro giorni dopo l’incidente di Suga, si è messo alla guida ubriaco e ha causato un incidente.
È evidente che si tratta di un caso di molestie mirate.

I cittadini coreani hanno espresso la loro delusione e preoccupazione per le tattiche dei media sui social. Molti hanno ricordato il defunto attore Lee Sunkyun, protagonista del film “Parasite”, morto tragicamente dopo essere stato bersaglio delle molestie dei media. È stata una tragedia così grande da spingere il famoso regista Bong Joonho a organizzare una protesta contro le tattiche estreme dei media coreani. Ora, molti dei commenti che si leggono online si chiedono se tutto questo sia davvero necessario, esprimono disagio e si domandano se i k-media abbiano già dimenticato il sangue sulle loro mani.

Come gruppo, i BTS hanno diffuso la cultura, la musica e la lingua coreane in tutto il mondo, dimostrando ripetutamente il loro orgoglio per la loro patria. Non sarebbe un’esagerazione dire che si sono guadagnati un posto nei libri di storia. Tuttavia, ora che la Corea del Sud è sotto i riflettori globali, in gran parte grazie alle sue megastar locali, ha una reputazione da mantenere. Tutti gli occhi sono puntati sui media nazionali, interrogandosi sulla loro integrità giornalistica e su come riescano a farla franca mentendo apertamente e minacciando le persone per un titolo accattivante. Il mondo osserva con preoccupazione come si scelga chi ostracizzare e punire.

Ora spetta a loro riconoscere questo problema e decidere se vogliono mantenere un rituale dannoso e spietato o affrontare il giudizio del resto del mondo. Con così tante persone che richiamano l’attenzione su questo e chiedono un cambiamento, per quanto tempo i media coreani potranno aspettarsi di mantenere la fiducia e il rispetto del loro pubblico? Per quanto tempo potranno mantenere un pubblico che non crede più in loro?

Per quanto riguarda Suga, i suoi fan si sono stretti intorno a lui per sostenerlo, creando hashtag, scrivendo lettere e persino affiggendo striscioni lungo le strade per far sapere al rapper che ha l’ARMY al suo fianco.

Fonte originale qui

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