Il lato oscuro dei fandom. Woosung (The Rose) e il coraggio di dire basta: “Gli Idol sono esseri umani”

Il fenomeno del K-pop ha dimostrato la potenza travolgente dei fandom, capaci di sollevare carriere, sostenere artisti e influenzare il mercato globale della musica.
E’ una forza straordinaria che ha anche dei lati oscuri che vanno affrontati con urgenza. 

Gli idol, e gli artisti K in generale, come tutti noi, hanno il diritto di vivere la loro vita privata e di fare le loro scelte senza timore di conseguenze devastanti per la carriera o di deludere chi li ammira.
L’ossessione di alcuni fan nel voler controllare ogni aspetto della vita dei loro beniamini crea una realtà distorta in cui gli idol rischiano di diventare prigionieri della propria immagine.
Gli artisti non solo devono gestire la pressione che comporta essere una celebrità, ma anche convivere con la paura di non poter esprimere se stessi senza rischiare pesanti critiche o conseguenze peggiori.
Particolarmente preoccupante è l’influenza eccessiva che i fan tossici esercitano sulle agenzie, che spesso si piegano al loro volere anziché proteggere gli artisti.
Invece di tutelare il benessere degli idol, le agenzie finiscono per seguire la corrente delle critiche, per timore di intaccare la popolarità di un gruppo o di subire perdite economiche. Così facendo, si alimenta un circolo vizioso in cui gli idol si ritrovano sotto pressione costante e impossibilitati a vivere liberamente.
Questa mancanza di protezione istituzionale non solo mette a rischio la salute mentale degli artisti, ma rende l’industria del K-pop ancora più vulnerabile ai comportamenti tossici, costringendo spesso gli idol a decisioni drastiche, come lasciare il gruppo o addirittura abbandonare la carriera.

In una recente live, Woosung dei The Rose ha condiviso alcune riflessioni sul comportamento tossico dei fan e sulle aspettative irrealistiche che questi hanno sugli idol.
Ha evidenziato come sia normale ammirare un idol per la sua arte o anche semplicemente per il suo aspetto, ma che questo non dovrebbe sfociare in una visione idealizzata e in un’aspettativa di perfezione.
Gli artisti, ha spiegato il cantante, non sono supereroi esenti dagli errori comuni, e per lui mantenere un confine tra pubblico e privato è fondamentale.

Non aspettatevi che ci adeguiamo alla vostra idea di cosa sia giusto, perché non funziona così. Siamo persone autonome: io ho la mia visione di ciò che è giusto, così come voi avete la vostra. Non vi chiedo di pensarla come me, e allo stesso modo, non dovreste pretendere che io pensi come voi. Tutto qui. – Woosung

L’intervento di Woosung ha anche portato alla luce la questione delle aspettative “divine” che molti fan hanno nei confronti degli idol.
Eventi recenti, come il caso di Suga dei BTS (ne abbiamo parlato qui) e l’incidente del monopattino o la decisione (forzata) di Seunghan dei Riize (qui) di lasciare il gruppo in seguito alle critiche, dimostrano come alcuni fan assumano atteggiamenti intolleranti verso scelte personali o incidenti comuni.

So già che i BLACKROSE lo sanno; è per questo che amate la nostra musica, giusto? Il punto è proprio questo: la riflessione su se stessi e il guarire dai traumi del passato.
Per i nuovi fan, magari siete qui perché trovate Jeff affascinante. Beh, Jeff è davvero affascinante, quindi sì, continuate ad apprezzarlo! Jeff è bello ora, ieri, domani… e fra 30 anni sarà ancora bello. Se vi piace guardarlo suonare il basso perché è affascinante, va benissimo; c’è spazio anche per questo tipo di amore. Ma non aspettatevi che lui, o uno di noi, sia perfetto o senza errori – Woosung

Woosung ha voluto ribadire che un artista ha il diritto di sbagliare, imparare e crescere, senza essere oppresso dalle aspettative dei fan; la vera connessione con la musica e con l’artista dovrebbe basarsi su comprensione e rispetto.

Un altro messaggio importante che il cantante dei The Rose ha condiviso è stato quello rivolto a coloro che decidono di abbandonare il fandom:

Se non vi piace più il mio modo di cantare o non vi sentite più connessi, va bene. Io andrò avanti, e anche voi – Woosung

Questo concetto evidenzia come l’interesse per un artista debba essere spontaneo, non basato su una sorta di possesso o dipendenza emotiva. 

E se all’improvviso pensate: ‘Oh, Jeff non è più affascinante, non mi piace più,’ va bene, o magari ‘Non mi piace più la voce di Woosung,’ ok, andate oltre. Anche io andrò oltre. Perché amate la vostra vita più di quanto questa cosa possa ferirvi o abbattervi.
Andare a un concerto non riguarda me, riguarda voi: siete lì per divertirvi. Venite a un concerto per sentire qualcosa attraverso la musica che condividiamo, godervi il momento, imparare e vivere nuove esperienze – Woosung

Le parole di Woosung sono state molto apprezzate diventando rapidamente virali sui social, con numerosi sostenitori che hanno lodato la sua apertura e il coraggio di affrontare un tema così delicato. L’intervento dell’artista ha avviato un importante dibattito sulla necessità di una relazione più sana e rispettosa tra fan e idol.

Diventa malsano quando pensate di conoscerli troppo bene, di possederli, o che debbano fare certe cose per voi.
Ma qui stiamo parlando di esseri umani, giusto?
Così come voi siete umani e commettete errori, anch’io sono umano e ne commetto e commetterò.
Le celebrità e gli artisti sono persone come voi; vivono le stesse esperienze e non sono né migliori né peggiori di nessuno.
Stiamo tutti imparando lungo il cammino, quindi è tossico idealizzarli come qualcosa di superiore… Non sono superiori, e nemmeno voi lo siete! – Woosung

Sulla stessa linea il lungo post di Seungkwan dei SEVENTEEN sul suo profilo IG, di cui trovate qui l’intera traduzione.

[…] Voglio chiarire che non siamo persone che hanno avuto una carriera facile e tranquilla da poter essere facilmente giudicate da voi.
Siamo persone che sono state ferite, distrutte, ma che in qualche modo hanno superato tutto, e stiamo lavorando duramente per mostrare il lato migliore di noi stessi ai nostri fan sul palco.
Spero che le persone non diano per scontati gli idol.

Non meritiamo di essere così facilmente ammassati in un’unica narrazione, non solo per noi, ma anche per altri artisti.
NON SIAMO I VOSTRI OGGETTI.
Spero che non pensiate di poterci usare e godervi come più vi piace.

Vorrei che potessimo essere tutti, io per primo, un po’ più calorosi.
Se potessimo guardarci, sostenerci e amarci calorosamente, le cose potrebbero andare un po’ meglio.
Odio vedere qualcuno crollare e infine lasciarsi andare.

Il mio sincero desiderio è che possiamo smettere di causare ferite, ferire persone di cui non possiamo assumerci la responsabilità. […] – Seungkwan (SVT)

A mio avviso, il cambiamento deve partire proprio dagli artisti, che non dovrebbero esitare a stabilire confini e a difendere la propria autonomia.
N
oi, come spettatori e sostenitori, abbiamo la responsabilità di riconoscere questi confini e ricordare che, se davvero teniamo a queste persone, è necessario prima di tutto rispettare la loro umanità.

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