Jimin si è ritagliato un posto speciale, tutto suo, nel mondo del pop – Weverse Magazine

di Seo Seongdeok per Weverse Magazine
luglio 2024

Traduzione di Koreana

Uno sguardo al nuovo album dell’idol, MUSE

Anche se non c’è modo di evitare il relativo silenzio che si verifica quando un idol entra nell’esercito, i BTS sono riusciti a evitare la totale siccità pubblicando continuamente non solo una serie di singoli, ma anche album, EP e video. Ora siamo talmente abituati a vedere i loro album uscire nonostante il loro impegno nell’esercito che ormai sembra quasi una prassi comune, ma c’è un motivo per cui rimane ancora una pratica relativamente rara nel settore. Siamo talmente abituati a vedere i loro album uscire nonostante il servizio militare che ormai sembra quasi una prassi comune, ma c’è un motivo per cui rimane ancora una pratica relativamente rara nel settore. Quando un artista pubblica una nuova musica, di solito la promuove attraverso apparizioni personali, in TV e in concerto. L’EP HOPE ON THE STREET VOL.1 di j-hope è più di un semplice album: è anche un documentario in sei parti che segue l’idol mentre ripercorre i suoi passi per riscoprire come la danza costituisca il nucleo stesso della sua persona. L’album Right Place, Wrong Person di RM raccoglie la sua esperienza nei progetti collaterali personali, compresi i suoi mixtape, aggiunge la forza creativa di un intero team di collaboratori e condensa il tutto in canzoni e relativi video musicali. Se si dovesse tracciare una linea di demarcazione tra i BTS che conoscevamo prima che entrassero nell’esercito e i BTS di dopo, queste due uscite sono sia un promemoria di dove il gruppo è stato e, allo stesso tempo, della direzione che prenderanno per i progetti futuri.

E che dire dell’album MUSE di Jimin? Cominciamo con l’evidenziare come, in linea con il suo titolo, il suo disco FACE di un anno fa fosse un’occasione per affrontare se stesso candidamente e a viso aperto. Nelle interviste rilasciate all’epoca, Jimin ha chiarito il contesto in cui ha creato l’album. Ha rivelato di essersi sentito perso durante il tour dei BTS PERMISSION TO DANCE ON STAGE e, quando lo ha confessato agli altri membri del gruppo, questi lo hanno incoraggiato a incanalare quelle emozioni nella sua musica. Il frutto di questa esplorazione è stato “Like Crazy”, una canzone che lo ha completamente sollevato da quei sentimenti di vuoto e inutilità. Sebbene la parola “face” possa anche indicare la poliedrica personalità dell’artista, il significato dominante riguardava più probabilmente il fatto che Jimin stesse affrontando se stesso in quel momento. Dato che l’idol stesso ha sottolineato il fatto che non ha fatto giri di parole con i suoi testi e ha invece scritto i suoi pensieri senza filtri, non c’è bisogno di scavare troppo in essi.

Una musa, invece, è la fonte di ispirazione di un artista. Il nuovo album include il singolo “Closer Than This”, pubblicato poco prima di Natale, mentre il 2023 volgeva al termine, e il brano più recente “Smeraldo Garden Marching Band” con Loco, il cui titolo fa riferimento al fiore di Smeraldo, una parte ben consolidata dell’universo dei BTS. Non solo i fiori di Smeraldo compaiono nel video musicale, ma anche le immagini teaser mettono in evidenza questo immaginario fiore blu. Non è azzardato pensare che per Jimin, che ha trovato un po’ di conforto e fiducia in se stesso, i suoi fan e gli altri membri del suo gruppo costituiscano una fonte sostanziale di ispirazione. “Closer Than This” riflette sul viaggio che tutti loro hanno intrapreso da quando si sono riuniti per la prima volta, e guarda al momento in cui questa piccola pausa finirà e si crogioleranno ancora una volta sotto i riflettori viola. E come se una sola canzone non fosse sufficiente, “Smeraldo Garden Marching Band” porta a casa il punto:


Tutte le cose che non abbiamo potuto dire prima / E anche i tuoi sentimenti nascosti / Ora ti dirò tutto”

Non sarebbe corretto etichettare lo stile visivo del video come semplicemente retrò, perché è qualcosa di più.
Con la sua enfasi sui colori vivaci, lo stile teatrale e la coreografia di gruppo, il video assomiglia più a un primo film a colori sulla falsariga del Mago di Oz.
“Emerald”, infatti, in italiano significa ‘smeraldo’ e la strada di mattoni gialli del film conduce i protagonisti al Mago nella Città di Smeraldo.
Non sorprende quindi che anche i tre produttori della canzone (come i tre accompagnatori di Dorothty nel mago di Oz, NdT) facciano dei camei nel video musicale.

“Smeraldo Garden Marching Band”, con il suo tema amichevole e circense, è la terza traccia dell’album, ma che dire della prima canzone – e quindi la prima dopo l’ultima volta che Jimin ha affrontato se stesso – ‘Rebirth (Intro)’? Il paesaggio sonoro luminoso del coro gospel e degli archi passa senza soluzione di continuità al breve brano di marcia “Interlude: Showtime” – che all’inizio può ricordare ‘Face-off’, ma senza la sua drammaticità – per dare inizio al vero spettacolo. Con l’apertura faticosamente realizzata dell’album, Jimin annuncia di essere pronto a partire.

Segue una coppia di canzoni d’amore di diverso sapore e ritmo. Il duetto R&B “Slow Dance” mostra cosa si ottiene quando si combina una melodia accattivante con una voce imbattibile. Sofia Carson, una delle star della serie Disney Descendants, ha dimostrato di possedere una voce tra le migliori di tutti i suoi coetanei. È apparsa anche come musicista nel film di Netflix Purple Hearts, con la sua canzone che trasforma essenzialmente il trailer in un vero e proprio video musicale che trasporta immediatamente nel mondo del film completo. Il brano successivo di Jimin, “Be Mine”, è una canzone afrobeats più immediatamente seducente, con l’elemento folk che spesso si sente nel genere leggermente attenuato per un’atmosfera più pop. Invece di concentrarsi su ritmi complicati o su un formato call-and-response, il brano intreccia la voce pop di Jimin, piena di note alte ed esaltanti, a una trama latina. Verso la fine, la canzone incorpora dei synth come quelli ascoltati nell’R&B della fine degli anni ’90 e dell’inizio degli anni 2000, avvicinandosi sottilmente ai suoni di Anthony Hamilton o Omarion. Quando Jimin fa canzoni d’amore, questo è ciò che si ottiene.

Man mano che l’album procede, si arriva a “Who”, la naturale evoluzione di ciò che l’idol ha dimostrato più volte di saper fare. Una canzone più veloce, il cui ritmo – la cui complessità è nascosta all’interno di un battito ingannevolmente semplice e decisamente funky – attinge consapevolmente alle caratteristiche del rock e della dance piuttosto che attenersi strettamente all’R&B. Sebbene sia stato perfezionato molto tempo fa dai Neptunes e sia stato eseguito numerose volte in precedenza, non abbiamo mai sentito Jimin cimentarsi in questo genere fino ad ora, e la sua voce è tutto ciò che serve per convincervi che ha trovato qualcosa di completamente nuovo. Il fatto che il brano sia accompagnato da una chitarra dimostra che Jimin sa esattamente cosa sta facendo. Nel complesso, si tratta di un album più breve, ma il cantante dedica il tempo necessario per dimostrare come è cambiato e quali sono i suoi obiettivi. C’è abbastanza varietà nella selezione di stili che si uniscono per formare una visione centrale coerente e deliberata. Non si tratta né di un grande magazzino pieno di hit dance, ballate e brani hip hop, né di un album che si sforza di inseguire le tendenze del momento. Jimin è stato pronto a partire per tutto questo tempo. Stiamo per avere tra le mani una pop star con un genere tutto suo.

Fonte originale qui

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