Pazzamente Jimin – Isak Choi, Rolling Stone Korea

di Izak Choi
marzo 2024

traduzione di Koreana

Nella formula della musica pop, la musica stessa e la performance sul palco sono solo la metà del successo. L’altra metà ce la mette l’artista con la sua abilità. Le vere star hanno il potere di far sognare il pubblico, ed è per questo che le loro esibizioni hanno una scintilla e un’eccitazione fuori dal comune. Ma le icone della musica pop che superano i confini territoriali e rappresentano intere generazioni hanno anche un’altra capacità. Fanno venire costantemente voglia di loro. Il primo album da solista di Jimin, “FACE” (2023), fatto di fiato e calore, risponde alla domanda su quanto i suoi fan lo abbiano desiderato. Pazzesco. David Bowie una volta chiese, citando il concetto di Nietzsche “Dio è morto”: “Se non possiamo sostituire Dio, come riempiamo lo spazio che creiamo per lui dentro di noi?”. Ecco, con la sua “crazyness” Jimin riempie lo spazio vuoto nell’anima.

Jimin conosce l’estasi. E l’estasi è paradossale. Contiene pari misura di disperazione e gioia, un senso di precarietà pesante come un’ancora, fuoco nel ghiaccio. “FACE” esprime il paradosso che solo un essere fatto di estasi e rettitudine può mostrare. La title track “Like Crazy“, che ha debuttato al n. 1 della classifica Billboard Hot 100, descrive la solitudine di Jimin nel bel mezzo di un momento di celebrazione e la sua schiettezza sul sentiero della ricerca di equilibrio, con la sua voce ammaliante e i suoi movimenti fluidi, facendoci percepire sé stesso con tutti i sensi e non solo con gli occhi. “Set Me Free Pt.2” descrive il racconto di Jimin che si libera dal caos e dall’oppressione attraverso l’espressione di gesti coreografici primordiali. La danza di Jimin – la  facilità con la quale si muove, la sua agilità che lo rende simile a una piuma, le vibrazioni, i tagli tempestosi – è catartica, e non si può che rimanere travolti dalla sua verità così profondamente intima. “FACE” amplifica il paradosso dell’estasi attraverso la dimensione di Jimin e lo rende fruibile dal pubblico. Quest’esperienza al contempo dolce e bruciante è un’estasi che solo lui può offrire. Nel suo libro “Roma, Napoli e Firenze“, Stendhal dice che “il grado di estasi è l’unica misura della bellezza nella musica”; conia come sappiamo il termine “sindrome di Stendhal“, che si riferisce allo shock e al senso di esasperazione che si prova quando si assiste ad un’opera d’arte dalle fattezze straordinarie. FACE è un album estatico, proprio come Jimin; è un disco che Jimin ha creato con il cuore e con l’anima, un disco che lo ha fatto rinascere dentro di sé, e che gli ha permesso di scoprire le più alte vette estetiche.

Folle e fantastico

In “FACE“, Jimin è la luna. Il percorso della luna nel suo tatuaggio, il suo sguardo splendente sul palco, il suo dinamismo leggendario e la sua aura sottile e misteriosa che dissipa l’oscurità, si estendono all’intera visione del mondo offerta nell’album. Il sacro destino delle fasi lunari è stato fonte di ispirazione per innumerevoli opere d’arte nel corso della storia. “FACE” traduce organicamente l’estasi, il caos e la forza vitale della luna nella musica, nella danza, nel linguaggio e nelle immagini, creando una nuova grammatica per il K-pop. Jimin afferra e trattiene queste enormi pepite metafisiche con la forza del suo essere, e contemporaneamente le sovverte con una veridicità che sfida l’interpretazione.

Il simbolo lunare più dominante in FACE è la forza vitale. Non importa quale oscurità la luna attraversi, essa torna sempre piena di luce. L’album è un viaggio sequenziale di confronto e libertà attraverso confessioni di tradimento, di rabbia, di vagabondaggio senza meta e di vuoto che Jimin ha vissuto durante la notte della pandemia. L’album inizia con “Face-off“, uno sguardo pieno di astio alla realtà da cui vuole fuggire, seguito da “Interlude: Dive“, in cui viene svegliato da un sogno da un forte bussare alla porta e si confronta con il presente, il climax solitario di “Alone“, in cui cammina da solo in una stanza a luci spente, per giungere al brano finale, “Set Me Free Pt.2“, in cui dichiara a se stesso: “Finalmente libero”. Attraverso “FACE”, Jimin impara a coesistere con la notte e rinasce come una nuova luce, un artista solista con una propria narrativa e sensibilità.

Questo racconto di guarigione e rinascita viene nuovamente visualizzato come una lunghezza d’onda proveniente dalla luna, aggiungendo ulteriori sfumature e strati a “FACE” come corpo artistico. Il concept trailer che ha lanciato l’album, raffigurante la turbolenza dell’acqua creata dalla gravità della luna, rappresenta l’origine della visione del mondo dell’album. Luce e buio, su e giù, gocce e oceani si incontrano, si invertono e infine creano onde che si diffondono ovunque si guardi, compresi i video musicali, le opere d’arte e lo stile, coalizzandosi e risuonando con l’universo lunare. Il video musicale di “Like Crazy” descrive letteralmente gli alti e i bassi dell’ansia e dell’isolamento di Jimin, che annaspa nelle acque dell’ubriachezza e del nichilismo, paragonando il percorso alle dinamiche della marea, e con questa retorica si rimane sommersi dall’euforia della canzone. Il video musicale di “Set Me Free Pt.2” si concentra sulla forma della luna. Sul palcoscenico di una prigione circolare, la poesia di Rilke “Il cerchio che si allarga” è scritta sul suo corpo, e rappresenta la schiavitù della vita.

La visione del mondo lunare di FACE è stupefacente e intelligente. Soddisfa in modo travolgente le richieste di “cosa ascoltare?” e “cosa mostrare?”, particolarmente severe per gli artisti K-pop, e presenta una nuova filosofia. Esplorando il mondo di “FACE“, costruito con una nuova immaginazione e una nuova grammatica, si viene trascinati in un sogno a occhi aperti che sembra anticipare il futuro concerto solista di Jimin, in cui l’artista balla e canta sognante sotto luci pallide come quelle della luna. L’unità sinestetica di questa visione del mondo, che si amplifica e completa Jimin, si estende allo slancio e alla possibilità del suo successo come solista. Le basi musicali gettate da Jimin in un solo album non sono mai state così ampie e forti.

Folle e intenso

Jimin è un uomo che ride quando dovrebbe stringere i denti e crea ritmi al limite della rottura. Il bellissimo e feroce senso del ritmo di Jimin piega l’universo e fluisce nelle sue performance. “FACE” è stato creato con l’impulso di quel ritmo.

FACE” è un album inaspettato. Lo stesso Jimin ha sempre pensato che avrebbe finito per intraprendere una carriera musicale concettuale come idol. Nella musica dei BTS, che incarna il suo fascino, il suo lirismo e le sue capacità interpretative nel migliore modo possibile, Jimin è potente e splendente. Anche se avesse pubblicato un album da solista con lo stampo BTS, l’esito del suo successo non sarebbe cambiato. Ma Jimin è tornato al punto di partenza, proprio come quando ha scelto di abbandonare la street dance, di dedicarsi alla danza moderna e di tornare a fare il trainee come idol. La capacità di riconoscere quando è il momento di ricominciare e di andare avanti è il più importante dei molti talenti di Jimin. Crede in se stesso fino alla fine.

FACE” è audace quanto Jimin. In un momento in cui il mondo, e forse anche Jimin stesso, aveva urgenza che lui dimostrasse qualcosa prima del suo arruolamento nell’esercito, ha creato questo album così minuziosamente autoprodotto. Deve essere stato difficile per un idol così amato esprimere il vuoto di una notte di ubriachezza e la novità delle relazioni attraverso la musica. Tuttavia, Jimin ha documentato il processo e ha persino inserito nei testi frasi come “anche se mi pugnali”, che fanno stringere il cuore dei fan. Jimin, che è sempre stato ottimista e prudente, deve averci pensato molto prima di prendere questa decisione. E ha fatto questa scelta perché doveva farla.

Nel corso di 10 mesi di produzione, Jimin ha scritto i testi confrontandosi con il sé che voleva liberare attraverso la musica, e ha trascorso innumerevoli notti e albe a comporre melodie con ogni nota e respiro. Attraverso innumerevoli ri-registrazioni, ha cercato di trovare l’essenza della propria musica e, poiché ha affrontato il processo con tanta ferocia e vi si è immerso, “FACE” risulta privo di risentimento anche se parla di emozioni crude, che non ha senso cercare di raffinare. La sua voce calma e nobile simboleggia la contemplazione di una creazione artistica che è stata ripensata e distrutta innumerevoli volte.

Questo album non parla solo della ferocia e della sincerità con cui è necessario affrontare certe ferite interiori. La title track “Like Crazy“, creata aggiungendo alla narrazione la sensibilità e l’immaginazione di Jimin, è forse la canzone più onesta dell’album. Nell’intreccio tra i vocalizzi soul ed elastici di Jimin e un sorprendente groove, questa canzone incarna il fascino speciale di Jimin, espresso passivamente in un “adesso so”, in modo molto audace. Per Jimin, la performance non è un ripensamento della musica, ma un binomio, visto che la danza è stata il suo inizio. E poiché Jimin ha ideato il titolo, ha scritto la melodia e il testo e ha proposto la coreografia, Like Crazy è impregnata della sua rima estetica dall’inizio alla fine. “Like Crazy” è una canzone che solo Jimin può interpretare con precisione. Non molti artisti hanno una canzone che è solo loro.

Quando la sua storia e la sua ispirazione sono diventate un album, Jimin è rinato come artista solista con una nuova storia e nuovi sogni. Lavorando con produttori attenti che hanno capito cosa lo ha reso ciò che è, ha capito di nuovo quanto possa essere gioiosa e grande la musica. Se potesse tornare indietro nel tempo, Jimin dice che lavorerebbe all’album esattamente nello stesso modo. Creare è doloroso, ma è solo grazie a quel dolore che un artista può vivere. È istinto e destino di un artista essere duro con se stesso. E Jimin ha sempre affrontato questo destino.

Nella poesia di Rilke “Cerchi che si tendono sempre più“, che Jimin si è tatuato sul corpo nel video musicale di “Set Me Free Pt. 2“, c’è un verso che recita. “Cerchi che si tendono sempre più/ampi sopra le cose è la mia vita/Forse non chiuderò l’ultimo/ma voglio tentare”. “Face” è un “cerchio ampio” che Jimin ha creato con tutto il suo essere. Proprio come il chiaro di luna non ha limiti, le onde del bellissimo e onesto cerchio creato da Jimin si allargheranno sempre di più.

Fonte originale qui.

Potete ascoltare l’album qui.

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